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dichiarazione d'intenti ver 2-0

Page history last edited by Sergio Mazzanti 12 years, 3 months ago

DICHIARAZIONE D'INTENTI (ver. 1.1)

Bozza in preparazione della versione 2.0

Versione Gabriele Volpi

 

Noi firmatari della presente dichiarazione, singoli cittadini e rappresentanti di gruppi, movimenti, associazioni e comitati civici che non si sentono rappresentati dall'attuale classe politica, ci impegniamo a lavorare per un'aggregazione affinché nasca una lista civica nazionale o un'alleanza con soggetti politici affini, che si presenti alle prossime elezioni nazionali in alternativa a tutte le forze politiche che hanno governato finora l'Italia e che sia al servizio del reale volere dei cittadini.
 Il percorso è aperto a singoli e gruppi di buona volontà che condividano i principi qui espressi. Nel caso di gruppi si auspica che siano rappresentati, dopo una discussione interna, da persone delegate a portare il pensiero del gruppo stesso.
 

I principi fondanti che ci uniscono sono difesa del territorio, legalità, democrazia diretta. L'obiettivo è proporre un modello di società basato sul consumo responsabile, una economia solidale, alternativa all’economia dello sviluppo illimitato e del consumismo. Non vogliamo sostituire l’attuale casta con una nuova casta. Il politico deve essere un cittadino tra i cittadini e quindi non deve avere particolari privilegi.

 

I partecipanti si impegnano a rispettare le decisioni prese democraticamente e nel rispetto delle minoranze.

 

Per questo lavoreremo per:

  • creare una mappa delle realtà civiche e una rete, espressione sia delle realtà territoriali, sia di quelle nazionali, che aiuti a definire modalità operative e decisionali che non riproducano i meccanismi verticistici e antidemocratici dei partiti attuali
  • creare un manifesto, frutto del confronto tra le specificità di ciascuno, nel rispetto dei principi espressi in questa dichiarazione
  • creare un programma, che attui e rispetti i principi del manifesto
  • decidere con la democrazia diretta il simbolo, il nome della lista e i candidati, che dovranno essere i portavoce degli elettori 
  • dialogare con tutti
  • rifiutare ogni connivenza con la casta politica di destra, centro e sinistra, comprese le liste “civetta”, con le massonerie deviate, con ogni genere di mafia e con la corruzione dei centri di potere finanziario e politico, nazionali e internazionali.

 

Comments (9)

Sergio Mazzanti said

at 5:47 pm on Dec 8, 2011

bepibrizzi@katamail.com said
at 12:16 pm on Dec 8, 2011
Io credo che questo è solo l'inizio di un lungo percorso che dovrà cercare di includere o associarsi al max numero possibile di associazioni e movimenti per cui suggerirei di lasciare la definizione dei rappresentanti e le forti dichiarazioni generiche di principio alla fine del percorso.Io credo che tutti sarebbero d'accordo a volere una società a misura d'uomo,rispettosa dell'ambiente e dell'individuo,solidale, meritocratica in cui però nessuno si senta inutile. Mi sembra che altrimenti tendiamo a definire dei rappresentanti ed un programma inchiodato in modo da bisticciarci subito con le altre associazioni. Io credo che noi dovremmo dare l'esempio di come ci si comporta in una società plurale aperta a tutti i contributi e democratica. Per quanto attiene ai dubbi di giannantonio si possono risolvere facilmente usando un sistema di selezione stocastico che in questa fase divida le posizioni in numero pari tra donne ed uomini

Sergio Mazzanti said

at 5:55 pm on Dec 8, 2011

Ho fatto alcune modifiche alla dichiarazione 1.1 indicando le motivazioni (cliccare su "page history").
Mi rimangono dei dubbi quanto meno su due aspetti (anche se possiamo andare comunque avanti se questi dubbi riguardano solo il sottoscritto).
1) Credo sia un grosso errore mettere i principi fondanti in questo modo. Sono proprio le "priorità" che dividono più di ogni altra cosa. Ciascuno ha le proprie priorità e "sceglierne" alcune ora vorrebbe dire escludere tante persone e gruppi (vedi anche messaggio di bepibrizzi, che ho incollato qui sopra). Le priorità dovrebbero essere la sintesi delle priorità di tutti. In questa fase dovremmo mettere ciascuno le proprie "priorità", raccoglierle e tentare una sintesi.
2) "I partecipanti si impegnano a rispettare le decisioni prese dalla maggioranza". Messa così è davvero brutta (soprattutto in una "dichiarazione di intenti"). Ci sono metodi molto migliori, come il consenso, inoltre così suona poco rispettoso delle minoranze. Secondo me l'idea di "democrazia diretta" implica per forza di cose il rispetto delle decisioni degli altri. Secondo me sarebbe meglio togliere.
Comunque per ambedue i miei "dubbi" non sono per me vincolanti per proseguire nel progetto

Antonio Balderi said

at 7:14 pm on Dec 8, 2011

Prendere decisioni col metodo della maggioranza non credo sia compatibile con lo spirito della democrazia diretta , mentre diventa molto più adeguato agli scopi che ci si prefigge il metodo del consenso.
Se ci sono delle minoranze che non sono riducibili alla maggioranza occorre comunque salvaguardarne la specificità e trovare una soluzione di convivenza che sia accettabile per tutti.

Sergio Mazzanti said

at 8:27 pm on Dec 8, 2011

Peccato che non c'è l'opzione "Mi piace"... E' un modo veloce di esprimere apprezzamento. Comunque "Mi piace" il commento di Antonio

Sergio Mazzanti said

at 9:45 am on Dec 9, 2011

Ho copiato un messaggio dalla mailing list di Giuseppe Brizzi, utile per questa discussione: http://listacivicanazionale.pbworks.com/w/page/48809331/Giuseppe%20Brizzi
In particolare, scrive:
"per ragioni di comunicazione immediata e tranquillizzante ho proposto la formula:
E' nostra intenzione creare una società a misura d’uomo,rispettosa dell’individuo e dell’ambiente,solidale, meritocratica in cui però nessuno si senta inutile.
Chiarito che gli attuali partiti,avendo formato una casta chiusa nei propri interessi, non potranno mai procedere in questa direzione (ci saranno dei singoli benemeriti ma sono sempre dominati dalla maggioranza degli altri) noi cominciamo ad elencare le nostre proposte che dovranno tener conto della situazione di partenza, dei rapporti di forza etc etc.
Meno proclami si fanno nel manifesto iniziale e meglio è; anche perché essendo fallibili come tutti gli uomini evitiamo di impegnarci su cose che un domani potremmo voler o dover modificare.
Inoltre è sulle proposte concrete che il messaggio tende a fare presa o ad essere trascurato."

Sergio Mazzanti said

at 12:48 pm on Dec 16, 2011

Mimma Greco scrive (in mailing list)
"Quindi, in generale approvo la dichiarazione di intenti versione 2.0 però propongo alcune modifiche.
Io modificherei così :
"difesa del territorio - che mi pare un pò leghista come espressione - con difesa dell'ambiente ed inoltre aggiungerei all'obiettivo di proporre un modello di società basato sul consumo responsabile, una economia solidale, alternativa all'economia dello sviluppo illimitato e del consumismo, anche "con l'obiettivo di proporre una società più equa, giusta, solidale, basata sulla meritocrazia e che agisca nel rispetto delle regole costituzionali, del senso etico e della dignità dei cittadini. Non vogliamo sostituire l'attuale casta con una nuova casta. Il politico deve essere un cittadino tra i cittadini e quindi non deve avere particolari privilegi.
Vogliamo costituire una nuova classe politica, fatta dalla gente, per la gente. Vogliamo sostituire gli attuali politici incapaci, incompetenti, corrotti , fedifraghi e che pensano solo ai proopri esclusivi interessi, con persone perbene, capaci, competenti, oneste, con una nuova tensione morale che abbiano a cuore e vogliano lavorare per realizzare il bene comune, nell'interesse della società, dell'ambiente e della pace.
Vogliamo realizzare UNA NUOVA FORZA POLITICA DAL BASSO, PER IMPEDIRE IL RICANDIDARSI DEI "SOLITI" "VECCHI" PROFESSIONISTI DELLA POLITICA, PER PROPORRE UNA ALTERNATIVA A CHI NON CREDE PIU' NELLA POLITICA , PER FARE ENTRARE ENERGIE NUOVE E PER RIGENERARE LA POLITICA, per una politica al servizio del paese e di tutta la gente.
Per una politica fatta anche con il cuore e non solo con freddi calcoli e ragionamenti."
Spero di non avere esagerato!"

Sergio Mazzanti said

at 3:19 pm on Dec 16, 2011

Giuseppe Brizzi in mailing list:
"Mi trovo d'accordo con la dichiarazione di intenti con la precisazione che io reputo che i candidati a cariche elettive debbano essere estratti a caso tra gli attivisti del movimento in modo da evitare competizioni e gelosie.Credo invece che solo la struttura organizzativa politica debba avere necessariamente delle posizioni elette democraticamente dalle assemblee.
Mi spiace di non essere d'accordo con Guido ma solo per i tempi di attuazione e dei passi che conviene fare. A mio giudizio bisogna privilegiare il coinvolgimento con tutte le altre organizzazioni presenti sul territorio ed effettuare con loro campagne specifiche. Che noi soli facciamo i banchetti potrebbe essere addirittura controproducente.
Se vogliamo inoltre partecipare ad una consultazione nazionale (è questo lo scopo della n/s nascita) bisogna definire innanzitutto una strategia di marketing o non si otterranno mai i risultati sperati. E ricordate sempre la gatta ed i gattini ciechi.
Un movimento politico che alla fine voglia incidere sulla finanza internazionale e su un diverso sviluppo economico del mondo (una nazione da sola difficilmente ci riesce) deve poter pianificare molto bene i suoi passi anche se molti di Voi si sentono di aver atteso troppo tempo! Figuratevi io che sono tra i più vecchi!
un saluto bepi"

cavalca.fabio@... said

at 7:59 am on Dec 18, 2011

La mia impressione è che si continui su una strada che porterà in un vicolo chiuso.
Chiedo: è definitivamente assodato che vogliamo realizzare "Un'aggregazione ... o un'alleanza di soggetti politici affini ...", cioè una 'STRUTTURA', -dotata, quindi, di una gerarchia?
Chiedo: non vi pare che questa sia la logica 'solita', che non ha mai portato a risultati tangibili?
Chiedo: vogliamo che la 'nostra' realtà sia talmente strutturata da doversi porre la questione di 'dialogare con tutti' e 'rifiutare ogni connivenza ...'? Ognuno di noi si comporterà così, se nel 'manifesto' la nostra posizione sarà chiaramente aperta a tutti i cittadini, ma CHIUSA a qualsiasi struttura di partito, lobby, cosca, loggia, ...
Secondo me, bisogna solo
- stilare il MANIFESTO contenente i principi fondamentali cui ci ispiriamo (manifesto la cui sottoscrizione deve essere l'unico elemento discriminante tra chi è 'dentro' e chi è 'fuori');
- adottare un 'Regolamento' che indichi la procedura di ESCLUSIONE di chi non rispetti gli impegni assunti sottoscrivendo il MANIFESTO, e per dirimere le controversie che localmente insorgessero tra gli aderenti all'iniziativa (sia in un caso che nell'altro, NON DOVRA' ESSERE UNA STRUTTURA PREDEFINITA E CENTRALIZZATA A PRENDERE QUESTE DECISIONI);
- creare l'INDICE di 'chi vuol partecipare all'impresa';
- (se vogliamo) tradurre in pochi punti innovativi e qualificanti le nostre proposte (per avere 'carne' da proporre ai cittadini nella 'macelleria della politica');
- per quanto riguarda la scelta dei candidati, io lascierei ai 'locali' ogni diritto/responsabilità di decidere in merito.

Sergio Mazzanti said

at 6:53 pm on Dec 18, 2011

scusami, Fabio, ma dove sta scritto che "Un'aggregazione ... o un'alleanza di soggetti politici affini ...", vuol dire una 'STRUTTURA', -dotata, quindi, di una gerarchia? Una rete di associazioni, gruppi, liste civiche ti sembra una "gerarchia"?
Se in una dichiarazione c'è scritto "dialogare con tutti", vuol dire che chi sottoscrive è d'accordo sul dialogare con tutti. Punto.
Sui punti sono anche d'accordo, ma resto dell'idea che uno strumento di scambio ci debba essere (coordinamento, segreteria organizzativa, gruppo di facilitazione... chiamiamolo come ci pare)

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